Sistema Informativo Pedologico - consultazione
Toggle navigation
Suoli 50.000
Unità cartografiche
Fasi di Suolo
Suoli 250.000
Unità cartografiche
Sottogruppi
Utilità
Codici Legenda
Legenda 250.000
Altri Codici
Suoli 50.000
Fasi di Suolo
Unità cartografiche
Fase AGO1
Fase AGO1
Torna alla lista
Gestisci dettaglio
Gestisci dettaglio "Orizzonti della fase"
Gestisci dettaglio "Analisi"
Gestisci dettaglio "Relazione con altre Fasi di suolo piemontesi"
Codice Fase
AGO1
Nome Fase
AGOGNA scheletrico-franca, fase tipica
Distribuzione geografica e pedoambiente
Terrazzi medio-recenti posti in prossimità dei corsi d'acqua che li hanno generati: La morfologia è caratterizzata da un profilo ondulato, causato in parte dalle deposizioni più recenti ghiaiose, in parte da piccoli conoidi che derivano da colluvi dei terrazzi più elevati in quota. Le ghiaie sono visibili in superficie in vere e proprie lenti o strisce, ben riconoscibili in presenza di campi di mais, in quanto in presenza di queste la capacità idrica del suolo è significativamente ridotta e la crescita del cereale visivamente penalizzata. L'agricoltura, oltre che da suoli non molto fertili, è anche condizionata da una rete irrigua che spesso è insufficiente, pertanto denota caratteri di marginalità con indirizzo cerealicolo-praticolo sovente in part-time.
Proprietà del suolo
Suoli moderatamente fertili, con limitazioni principalmente legate alla presenza di ghiaie e alla conseguente ridotta capacità idrica, soprattutto nelle fasce più ricche di scheletro fino alla superficie. Anche l'acidità del topsoil è da considerare fattore limitante. La tessitura franca unita allo scheletro conferisce una permeabilità un po' troppo alta e un drenaggio moderatamente rapido, non favorevole alla conservazione della fertilità. Buona la disponibilità di ossigeno.
Profilo
Suolo alluvionale ghiaioso con orizzonte di alterazione ben riconoscibile solo dove le ghiaie sono poste a maggiore profondità. Topsoil franco o franco-sabbioso di colore bruno, con scheletro scarso e reazione acida o subacida; subsoil a tessitura franca o franco-sabbiosa, di colore bruno o bruno grigiastro scuro e con scheletro presente in percentuali variabili. Substrato ghiaioso a partire da 60 cm circa. Caratteristiche chimiche tendenzialmente sfavorevoli con topsoil acidificato e saturazione basica sotto il 60%, bassi anche i valori di CSC e di carbonio, sia nel topsoil che nel subsoil.
Legenda USDA
Inceptisuoli di pianura ghiaiosi (skeletal, fragmental, over)
Legenda WRB
Cambisols, Umbrisols
Tassonomia USDA
Dystric Eutrudept, loamy-skeletal, mixed, nonacid, mesic
Tassonomia WRB
Skeletic Cambisol (Loamic)
Regime di umidità
Regime Udico
Regime di temperatura
Regime Mesico
Pedon rappresentativo
BOMA0017
Descrizione del pedon rappresentativo
Pedon
BOMA0017
Localizzazione:
SAN PIETRO- CAVAGLIO-NO
Pendenza (°)
0
Esposizione (°)
0
Quota
248
Capacità d'uso non irrigua
Seminativi avvicendati
Litologia
Ghiaie (75-20 mm)
Il suolo è stato descritto allo stato umido
Orizzonti
Orizzonte Ap : 0 - 40 cm; umido; colore bruno (10YR 4/3); tipo colore ossidato; tessitura franco sabbiosa; scheletro 4 % , di forma arrotondata con diametro medio di 20 mm e diametro massimo di 60 mm, leggermente alterato; macropori 0,1-0,4 % con dimensioni medie <1 mm; radici 10/dmq, con dimensioni medie di 1 mm e dimensioni massime di 1 mm, orientamento orizzontale; radicabilità 90 % ; resistenza: debole; cementazione molto debole; non adesivo; non plastico; non calcareo; limite inferiore chiaro.
Orizzonte Bw : 40 - 50 cm; umido; colore bruno (10YR 4/3); colore delle facce bruno grigiastro scuro (10YR 4/2); tipo colore ossidato; tessitura franca; scheletro 4 % , di forma arrotondata con diametro medio di 20 mm e diametro massimo di 60 mm, leggermente alterato; struttura poliedrica angolare media di grado moderato; macropori 0,1-0,4 % con dimensioni medie 1-5 mm; radici 7/dmq, con dimensioni medie di 1 mm e dimensioni massime di 1 mm, orientamento orizzontale; radicabilità 70 % ; resistenza: debole; cementazione molto debole; non adesivo; non plastico; non calcareo; limite inferiore chiaro.
Orizzonte BwC : 55 - 90 cm; umido; colore bruno (10YR 4/3); colore subordinato bruno grigiastro scuro (10YR 4/2); tipo colore ossidato; tessitura franca; scheletro 70 % , di forma arrotondata con diametro medio di 30 mm e diametro massimo di 500 mm, leggermente alterato; struttura poliedrica angolare fine di grado debole; macropori 0,1-0,4 % con dimensioni medie 1-5 mm; radici 5/dmq, con dimensioni medie di 1 mm e dimensioni massime di 1 mm, orientamento orizzontale; radicabilità 30 % ; resistenza: debole; cementazione molto debole; non adesivo; non plastico; non calcareo; limite inferiore non raggiuto.
Orizzonti diagnostici riconosciuti
Epipedon ocrico e orizzonte cambico.
Sequenza e variabilità degli orizzonti genetici
La sequenza tipica è: Ap-Bw-BC-C. I livelli ghiaiosi possono essere posti a profondità variabile, dai 30 ai 60(70) cm. In funzione di questa variabilità si possono incontrare orizzonti Bw ricchi di ghiaie o con percentuali di scheletro relativamente ridotte.
Grado di fiducia
Iniziale
Data aggiornamento
2024-11-14
Origine e nome della fase
Dall'omonimo torrente, principale corso d'acqua dell'area compresa fra Brogomanero e Novara.
Note
La fase AGOGNA tipica è presente non solo nei pressi del torrente Agogna.
Radicabilità
Condizionata significativamente dalla ghiaiosità. Il substrato ghiaioso si trova sempre entro gli 80 cm di profondità.
Disponibilità di ossigeno
Buona
Disponibilità ossigeno: descrizione
Drenaggio moderatamente rapido e permeabilità moderatamente alta garantiscono una più che sufficiente areazione del suolo.
Fertilità ed equilibrio nutrizionale
Moderata
Descrizione fertilità
Ridotta a causa dell'acidificazione del topsoil a partire da materiali già subacidi. CSC e carbonio appena sufficienti.
Capacità in acqua disponibile (AWC) mm
115
Descrizione AWC
Capacità idrica bassa
Rischio di incrostamento superficiale
Assente
Descr. Rischio incrostamento superf.
Non si rilevano fenomeni significativi di incrostamento.
Rischio di deficit idrico
Lieve rischio di deficit idrico
Descrizione rischio deficit idrico
Deficit causato dalla bassa disponibilità idrica in concomitanza con i minimi stagionali di pioggia.
Lavorabilità
Moderata
Descrizione Lavorabilità
Possono verificarsi problemi di usura degli organi lavoranti in corrispondenza delle lenti più superficiali di ghiaia.
Tempo di attesa
Breve
Descrizione Tempo di attesa
Non vi sono problemi di ristagno dopo le piogge
Percorribilità
Buona
Descrizione Percorribilità
Nessun rischio di sprofondamento o capovolgimento dei mezzi agricoli
Capacità protettiva nei confronti delle acque di superficie
Capacità protettiva alta e basso potenziale di adsorbimento
Descrizione Capacità protettiva superificiale
Basso rischio di ristagno idrico grazie all'elevata permeabilità, anche se non vi è un sufficiente potere tampone a livello chimico.
Capacità protettiva nei confronti delle acque profonde
Capacità protettiva moderatamente bassa e basso potenziale di adsorbimento
Descrizione Capacità protettiva profonda
La tessitura contribuisce poco alla protezione delle falde. Potere tampone scarso.
Attitudine allo spandimento dei liquami
Bassa
Descrizione Attitudine spandimento liquami
I rischi di inquinamento causati da spandimenti di liquame sono considerevoli.
Capacità d'uso irrigua
Terza Classe
Descrizione Capacità d'uso
Limiti per scarsa profondità utile alle radici, nonchè bassa capacità idrica e fertilità moderata.
Capacità d'uso: sottoclasse
s1
Alterazione delle proprietà chimico-fisiche
Possibile ulteriore acidificazione del topsoil e perdita di sostanza organica. Lavorazioni troppo profonde o livellamenti possono condurre alla messa a giorno di livelli molto ricchi in ghiaie.
Alterazione delle proprietà chimico-fisiche
Suoli che necessitano di numerosi input (fertilizzazioni e irrigazioni) per fornire accettabili produzioni. Si consiglia l'uso estensivo delle terre anche se si tratta indubbiamente di terreni a buona attitudine per i cereali autunno-vernini. Rotazioni prato (2 anni)-grano-mais sono da preferire alla monocultura anche se sarebbe necessario insediare una nuova zootecnia sostanzialmente assente nelle aree interessate da suoli di questa natura. Si tratta di terre ottime per l'arboricoltura da legno che possono necessitare di irrigazioni di soccorso nei primi anni d'impianto.
Torna alla lista
Gestisci dettaglio
Gestisci dettaglio "Orizzonti della fase"
Gestisci dettaglio "Analisi"
Gestisci dettaglio "Relazione con altre Fasi di suolo piemontesi"
×
Modifica la tua password
Modifica password per l'utente '
'
Password attuale
Nuova password
Conferma password
La passwords non corrisponde. Riprova.