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Fase AGL2
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Codice Fase
AGL2
Nome Fase
AGLIANO argilloso-fine, fase profonda
Distribuzione geografica e pedoambiente
Rilievi collinari più o meno simmetrici, con crinali allungati e versanti con pendenza molto lieve ma regolare; le valli hanno la forma di una V molto svasata. La pendenza dei versanti è mediamente minore del 15%. La litologia è rappresentata da sedimenti di dimensioni molto fini derivanti prevalentemente dalle Marne di Sant’Agata Fossili, dalle Argille di Lugagnano, dai Conglomerati di Cassano Spinola. Sulla superficie del suolo sono evidenti i frammenti degli strati marnosi inalterati sottostanti, portati a giorno dalle lavorazioni profonde e dall’erosione. L’inondabilità è da considerarsi assente poichè la serie è presente sui versanti collinari. L’uso del suolo è prevalentemente agricolo con presenza di vigneto (in regresso), di cerealicoltura e di arboricoltura da legno.
Proprietà del suolo
Il substrato inalterato è posto ad una profondità maggiore rispetto al concetto centrale della serie Agliano: mediamente è rilevabile a circa 150 cm dalla superficie del suolo. La sequenza degli orizzonti genetici di questa fase è Ap-C-Cr. L’orizzonte C ha caratteristiche molto simili al Cr della fase tipica, la differenza è nella scarsa presenza di frammenti marnosi inalterati. La disponibilità di ossigeno è moderata e la permeabilità è moderatamente bassa. La lavorabilità è moderata a causa soprattutto della tessitura fine degli orizzonti superficiali che limitano la percorribilità nei periodi piovosi
Profilo
Il suolo è poco evoluto a causa delle lavorazioni profonde che hanno ringiovanito il profilo. Il topsoil ha una profondità di circa 40 cm, una tessitura mediamente franco-limoso-argillosa, un colore variabile dal grigio brunastro chiaro al bruno giallastro chiaro. Il contenuto di carbonato di calcio è superiore al 20%. Il subsoil raggiunge i 150 cm di profondità ed è rappresentato in gran parte da frammenti alterati del substrato, rimescolati dalle lavorazioni, la tessitura è generalmente argilloso-limosa, il colore è bruno giallastro chiaro; la quantità di carbonato di calcio può superare il 30%. Il pH dell’intero suolo può anche essere superiore ad 8. Il substrato inalterato, presente oltre 150 cm di profondità, è caratterizzato da forte cementazione, colore grigio chiaro; la disposizione orizzontale delle deposizioni è interrotta da fenditure verticali all’interno delle quali si insinuano gli apparati radicali.
Legenda USDA
Entisuoli di collina a tessitura fine
Legenda WRB
Regosols, Fluvisols, Leptosols
Tassonomia USDA
Typic Ustorthent, fine, mixed, calcareous, mesic
Tassonomia WRB
Calcaric Regosol (Clayic)
Regime di umidità
Regime Ustico
Regime di temperatura
Regime Mesico
Pedon rappresentativo
BARB0015
Descrizione del pedon rappresentativo
Pedon
BARB0015
Localizzazione:
CASCINA MONSINETTO
Pendenza (°)
n.i.
Esposizione (°)
135
Quota
240
Capacità d'uso non irrigua
Vigneti
Litologia
Marne
Il suolo è stato descritto allo stato umido
Orizzonti
Orizzonte Ap : 0 - 40 cm; umido; colore bruno olivastro chiaro (2,5Y 5/4); tessitura argillosa; scheletro 0 % , di forma n.i.; molto fortemente calcareo.
Orizzonte C : 40 - 60 cm; umido; colore bruno olivastro chiaro (2,5Y 5/4); screziature 2 %, dominanti di colore giallo olivastro (2,5Y 6/8); tessitura argilloso limosa; scheletro 0 % , di forma n.i.; molto fortemente calcareo.
Orizzonti diagnostici riconosciuti
L’unico orizzonte diagnostico riconosciuto è l’epipedon ochrico. Questo ha uno spessore variabile che è correlato con la profondità alla quale vengono effettuate le lavorazioni periodiche del suolo.
Sequenza e variabilità degli orizzonti genetici
La sequenza degli orizzonti genetici di questa fase è Ap-C-Cr
Grado di fiducia
Buono
Data aggiornamento
2024-11-14
Origine e nome della fase
Dall'omonimo paese.
Note
Radicabilità
Fino ad oltre un metro di profondità la radicabilità è pari al 100% del volume di suolo. Al di sotto diminuisce a causa della presenza di frammenti inalterati marnosi.
Disponibilità di ossigeno
Moderata
Disponibilità ossigeno: descrizione
La presenza di una tessitura fine e di strati di marne ed argille inalterati a non elevata profondità condiziona fortemente la rimozione tempestiva delle acque.
Fertilità ed equilibrio nutrizionale
Buona
Descrizione fertilità
Capacità in acqua disponibile (AWC) mm
225
Descrizione AWC
Il suolo profondo oltre 100 cm e con una tessitura fine, rende elevata la capacità di ritenuta idrica.
Rischio di incrostamento superficiale
Assente
Descr. Rischio incrostamento superf.
Rischio di deficit idrico
Moderato rischio di deficit idrico
Descrizione rischio deficit idrico
Lavorabilità
Scarsa
Descrizione Lavorabilità
Tempo di attesa
Medio
Descrizione Tempo di attesa
Percorribilità
Moderata
Descrizione Percorribilità
Capacità protettiva nei confronti delle acque di superficie
Capacità protettiva moderatamente bassa e alto potenziale di adsorbimento
Descrizione Capacità protettiva superificiale
Capacità protettiva nei confronti delle acque profonde
Capacità protettiva alta ed alto potenziale di adsorbimento
Descrizione Capacità protettiva profonda
Attitudine allo spandimento dei liquami
Moderata
Descrizione Attitudine spandimento liquami
Capacità d'uso irrigua
Terza Classe
Descrizione Capacità d'uso
Capacità d'uso: sottoclasse
s2
Alterazione delle proprietà chimico-fisiche
Come si può osservare dal profilo tipo della serie, l’alterazione maggiore delle proprietà fisiche del suolo deriva dalle profonde lavorazioni (scassi) che si sono effettuate all’impianto dei vigneti. Anche se gli effetti di queste lavorazioni non sono evidenti come nei suoli corrispondenti al concetto centrale della serie, anche in questo caso è presente una alterazione delle proprietà fisiche del suolo. Dal punto di vista chimico è da sottolineare come il rimescolamento degli strati provochi anche un aumento della presenza di carbonato di calcio in quanto il substrato marnoso è molto ricco di questo sale.
Alterazione delle proprietà chimico-fisiche
Le utilizzazioni agricole necessitano per alcune colture di irrigazione, a causa della carenza idrica che si può verificare durante la stagione estiva, e di adeguate concimazioni per l’ottenimento di produzioni accettabili. Colture come la L’utilizzo forestale, ad oggi completamente assente sui suoli di questa serie, è certamente possibile utilizzando specie che si adattano a suoli fortemente carbonatici, con tessitura fine e parziale deficit idrico estivo. La viticoltura, malgrado consegua risultati produttivi migliori, in termini soprattutto di qualità, su suoli a tessitura meno fine e meno carbonatici e su morfologie più pendenti, ha buone potenzialità sui suoli di questa serie. La sostenibilità maggiore di questo impiego deriva dalle tecniche colturali che devono salvaguardare il più possibile il suolo. Certamente adatti, anche dal punto di vista della conservazione della risorsa suolo, sono cerealicoltura, arboricoltura da legno con specie che si adattino bene alle condizioni pedologiche presenti ed il bosco. Soprattutto per quanto riguarda gli utilizzi forestali, si evidenzia una capacità dei suoli di questa fase di supportare un maggior numero di specie, poichè la maggiore profondità del suolo riduce le limitazioni.
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