Sistema Informativo Pedologico - consultazione
Toggle navigation
Suoli 50.000
Unità cartografiche
Fasi di Suolo
Suoli 250.000
Unità cartografiche
Sottogruppi
Utilità
Codici Legenda
Legenda 250.000
Altri Codici
Suoli 50.000
Fasi di Suolo
Unità cartografiche
Fase AGL1
Fase AGL1
Torna alla lista
Gestisci dettaglio
Gestisci dettaglio "Orizzonti della fase"
Gestisci dettaglio "Analisi"
Gestisci dettaglio "Relazione con altre Fasi di suolo piemontesi"
Codice Fase
AGL1
Nome Fase
AGLIANO argilloso-fine, fase tipica
Distribuzione geografica e pedoambiente
Rilievi collinari più o meno simmetrici, con crinali allungati e versanti con pendenza molto lieve ma regolare; le valli hanno la forma di una V molto svasata. La pendenza dei versanti è mediamente minore del 15%. La litologia è rappresentata da sedimenti di dimensioni molto fini derivanti prevalentemente dalle Marne di Sant’Agata Fossili, dalle Argille di Lugagnano, dai Conglomerati di Cassano Spinola. Sulla superficie del suolo sono evidenti i frammenti degli strati marnosi inalterati sottostanti, portati a giorno dalle lavorazioni profonde e dall’erosione. L’inondabilità è da considerarsi assente poichè la serie è presente sui versanti collinari. L’uso del suolo è prevalentemente agricolo con presenza di vigneto (in regresso), di cerealicoltura e di arboricoltura da legno.
Proprietà del suolo
La profondità del suolo non supera solitamente i 100 cm, la profondità utile alle radici è invece più scarsa a causa della presenza di numerosi frammenti marnosi inalterati e del substrato entro 1 metro dalla superficie. E’ necessario però segnalare che le radici, soprattutto quelle della vite, riescono a penetrare attraverso delle fenditure nel substrato. La disponibilità di ossigeno è moderata e la permeabilità è moderatamente bassa. La lavorabilità è moderata a causa soprattutto della tessitura fine degli orizzonti superficiali che limitano la percorribilità nei periodi piovosi.
Profilo
Il suolo è poco evoluto a causa delle lavorazioni profonde che hanno ringiovanito il profilo. Il topsoil ha una profondità di circa 40 cm, una tessitura mediamente franco-limoso-argillosa, un colore variabile dal grigio brunastro chiaro al bruno giallastro chiaro. Il contenuto di carbonato di calcio è superiore al 20%. Il subsoil ha profondità variabile ed è rappresentato in gran parte da frammenti inalterati del substrato, rimescolati dalle lavorazioni, la tessitura è generalmente argilloso-limosa, il colore è bruno giallastro chiaro; la quantità di carbonato di calcio può superare il 30%. Il pH dell’intero suolo può anche essere superiore ad 8. Il substrato inalterato, presente a profondità variabile, è caratterizzato da forte cementazione, colore grigio chiaro; la disposizione orizzontale delle deposizioni è interrotta da fenditure verticali all’interno delle quali si insinuano gli apparati radicali.
Legenda USDA
Entisuoli di collina a tessitura fine
Legenda WRB
Regosols, Fluvisols, Leptosols
Tassonomia USDA
Typic Ustorthent, fine, mixed, calcareous, mesic
Tassonomia WRB
Calcaric Regosol (Clayic)
Regime di umidità
Regime Ustico
Regime di temperatura
Regime Mesico
Pedon rappresentativo
BARB0025
Descrizione del pedon rappresentativo
Pedon
BARB0025
Localizzazione:
AGLIANO
Pendenza (°)
8
Esposizione (°)
90
Quota
180
Capacità d'uso non irrigua
Vigneti
Litologia
Marne
Il suolo è stato descritto allo stato umido
Orizzonti
Orizzonte Ap : 0 - 40 cm; secco; colore grigio olivastro chiaro (5Y 6/2); colore subordinato olivastro chiaro (5Y 6/3); screziature 2 %, dominanti di colore giallo olivastro (2,5Y 6/6); tessitura franco limoso argillosa; scheletro 0 % , di forma n.i.; radici 20/dmq, con dimensioni medie di 5 mm e dimensioni massime di 30 mm, orientamento n.i.; molto fortemente calcareo.
Orizzonte Cr : 40 - 100 cm; secco; colore olivastro chiaro (5Y 6/3); colore subordinato olivastro chiaro (5Y 6/4); tessitura argilloso limosa; scheletro 90 % , di forma n.i.; radici 10/dmq, con dimensioni medie di 1 mm e dimensioni massime di 3 mm, orientamento n.i.; molto fortemente calcareo; limite inferiore non raggiuto.
Orizzonti diagnostici riconosciuti
L’unico orizzonte diagnostico riconosciuto è l’epipedon ochrico. Questo ha uno spessore variabile che è correlato con la profondità alla quale vengono effettuate le lavorazioni periodiche del suolo.
Sequenza e variabilità degli orizzonti genetici
La sequenza tipica è Ap-Cr.
Grado di fiducia
Buono
Data aggiornamento
2024-11-14
Origine e nome della fase
Dall'omonimo paese.
Note
Radicabilità
L’orizzonte Ap ha un volume esplorabile dagli apparati radicali pari al 100%; gli orizzonti sottostanti, a causa della presenza di numerosi frammenti del substrato hanno una radicabilità ridotta (40 - 60%). Il substrato, malgrado la compattezza, è percorso verticalmente lungo le crepe ed orizzontalmente sulle superfici di contatto tra gli strati, da numerose radici fini.
Disponibilità di ossigeno
Moderata
Disponibilità ossigeno: descrizione
La presenza di una tessitura fine e di strati di marne ed argille inalterati a non elevata profondità condiziona fortemente la rimozione tempestiva delle acque.
Fertilità ed equilibrio nutrizionale
Buona
Descrizione fertilità
Capacità in acqua disponibile (AWC) mm
165
Descrizione AWC
La presenza da 40-50 cm di profondità di numerosi frammenti marnosi derivanti dal substrato, riduce notevolmente la capacità di ritenuta idrica del suolo.
Rischio di incrostamento superficiale
Assente
Descr. Rischio incrostamento superf.
Malgrado la quantità percentuale di limo sia elevata, l'indice di incrostamento superficiale risulta essere basso a causa della notevole presenza anche di argilla percentuale.
Rischio di deficit idrico
Moderato rischio di deficit idrico
Descrizione rischio deficit idrico
Lavorabilità
Scarsa
Descrizione Lavorabilità
La presenza di tessiture fini limita il periodo di lavorazione dei suoli a causa della perdita di trazione delle macchine dopo abbondanti precipitazioni. La pendenza moderata non può invece essere considerata un fattore fortemente limitante.
Tempo di attesa
Medio
Descrizione Tempo di attesa
Percorribilità
Moderata
Descrizione Percorribilità
I fattori limitanti sono la pendenza compresa mediamente tra il 10 ed il 20% e soprattutto la notevole presenza di particelle fini nel suolo. In particolare la tessitura fine limita la percorribilità solo nei periodi piovosi.
Capacità protettiva nei confronti delle acque di superficie
Capacità protettiva moderatamente bassa e alto potenziale di adsorbimento
Descrizione Capacità protettiva superificiale
Capacità protettiva nei confronti delle acque profonde
Capacità protettiva alta ed alto potenziale di adsorbimento
Descrizione Capacità protettiva profonda
Attitudine allo spandimento dei liquami
Moderata
Descrizione Attitudine spandimento liquami
Capacità d'uso irrigua
Quarta Classe
Descrizione Capacità d'uso
Capacità d'uso: sottoclasse
e2
Alterazione delle proprietà chimico-fisiche
Come si può osservare dal profilo tipo, l’alterazione maggiore delle proprietà fisiche del suolo deriva dalle profonde lavorazioni (scassi) che si sono effettuate all’impianto dei vigneti. Queste hanno portato a giorno frammenti del substrato ed hanno innescato fenomeni erosivi che hanno provocato un assottigliamento del suolo disponibile. Dal punto di vista chimico è da sottolineare come il rimescolamento suddetto provochi anche un aumento della presenza di carbonato di calcio in quanto il substrato marnoso è molto ricco di questo sale.
Alterazione delle proprietà chimico-fisiche
Le utilizzazioni agricole necessitano per alcune colture di irrigazione, a causa della carenza idrica che si può verificare durante la stagione estiva, e di adeguate concimazioni per l’ottenimento di produzioni accettabili. L’utilizzo forestale, ad oggi completamente assente sui suoli di questa serie, è certamente possibile utilizzando specie che si adattano a suoli fortemente carbonatici, con tessitura fine e parziale deficit idrico estivo. La viticoltura, malgrado consegua risultati produttivi migliori, in termini soprattutto di qualità, su suoli a tessitura meno fine e meno carbonatici e su morfologie più pendenti, ha buone potenzialità sui suoli di questa serie. La sostenibilità maggiore di questo impiego deriva dalle tecniche colturali che devono salvaguardare il più possibile il suolo. Certamente adatti, anche dal punto di vista della conservazione della risorsa suolo, sono cerealicoltura, arboricoltura da legno con specie che si adattino bene alle condizioni pedologiche presenti ed il bosco.
Torna alla lista
Gestisci dettaglio
Gestisci dettaglio "Orizzonti della fase"
Gestisci dettaglio "Analisi"
Gestisci dettaglio "Relazione con altre Fasi di suolo piemontesi"
×
Modifica la tua password
Modifica password per l'utente '
'
Password attuale
Nuova password
Conferma password
La passwords non corrisponde. Riprova.