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Anthraquic Ustifluvent, profondi e grossolani, delle piane alluvionali
Anthraquic Ustifluvent
Entisuoli di pianura non idromorfi e non ghiaiosi
Entisuoli di pianura
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ASTA0011
Suoli originati da deposizioni alluvionali recenti o molto recenti, prevalentemente non calcaree, che hanno formato superfici pianeggianti uniformi o lievemente ondulate di poco sopraelevate rispetto all'attuale corso dei fiumi. In alcuni casi si tratta di aree tuttora alluvionabili. L'uso agricolo intensivo, prevalentemente risicolo, con estesi spianamenti, ha determinato la scomparsa delle morfologie originarie, ormai soltanto riconoscibili nelle zone più prossime ai corsi d'acqua.
Suolo non evoluto e profondo, non o poco ghiaioso, non calcareo o quasi totalmente decarbonatato, con drenaggio mediocre, disponibilità di ossigeno moderata e permeabilità moderatamente alta. L'orizzonte superficiale (topsoil) è fortemente influenzato dalle pratiche colturali tipiche della risicoltura in sommersione, il colore è grigio, grigio scuro, grigio oliva o oliva, a seconda anche del periodo colturale (suolo lavorato, suolo sommerso, suolo con coltura in atto), la tessitura è franco-sabbiosa, franca o franco-limosa (basso tenore in argilla) e la reazione acida o subacida. Gli orizzonti sottostanti (subsoil) sono caratterizzati da colori bruno oliva o bruno oliva chiari (fino a oliva), tessiture franco-sabbiose, franche o franco-limose (basso tenore in argilla) e reazione da subacida a subalcalina. Carbonato di calcio può essere presente negli orizzonti profondi.
Si tratta di suoli che se non più coltivati a riso in sommersione, evolvono verso altre tipologie pedologiche poiché gradatamente perdono le caratteristiche anthraquiche. Su questi suoli si rilevano gli effetti da coltura in sommersione: compattazione del suolo e riduzione della porosità, con presenza abbondante di forme di ferro ridotto.
Suolo che, malgrado il diffuso utilizzo per la risicoltura, mostra evidenti limiti alla coltivazione in sommersione per l'elevato quantitativo d'acqua necessario e per i rischi di contaminazione delle falde. Sono piuttosto terre da adibire alla cerealicoltura con grano ed orzo, alla pioppicoltura, alle colture in rotazione ed all'arboricoltura da legno con specie di pregio.
28-10-2019