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Haplic Ustarent, fini, dei versanti collinari
Haplic Ustarent
Entisuoli di collina a tessitura fine
Entisuoli di collina
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PIEM0377
Aree di versante o di crinale, caratterizzate da pendenze abbastanza esigue. I substrati di origine sono formati dalla mescolanza, dovuta alle lavorazioni profonde, tra i depositi fini sottostanti riferibili al Terziario Piemontese ed un suolo più vecchio posto al di sopra, caratterizzato da colori bruni o bruno rossastri. L'uso del suolo è per la maggior parte agrario, con presenza di vigneto (in regresso) nelle parti a maggiori pendenze e cerealicoltura nelle aree pseudopianeggianti.
Suoli con un'elevata profondità utile alle radici, con limitazioni dovute esclusivamente al drenaggio mediocre. La permeabilità è bassa o moderatamente bassa, la falda molto profonda non ha alcuna influenza sul profilo. Il topsoil ed il subsoil hanno, nella maggior parte dei casi, caratteristiche molto simili poiché le lavorazioni profonde che si compiono all'impianto dei vigneti, un tempo molto estesi su questi suoli, hanno provocato un rimescolamento degli orizzonti. Il colore è bruno giallastro scuro, a volte con riflessi più giallo oliva se maggiore è la componente derivante dal substrato Terziario. La reazione varia da neutra ad alcalina e la presenza di carbonato di calcio è molto variabile secondo l'origine di questi suoli: da pochi punti percentuali ad oltre il 20%, raramente sono rilevabili orizzonti superficiali completamente decarbonatati. La tessitura è variabile da franca a franco-argillosa, al limite con la franco-limoso-argillosa e l'argillosa. In alcuni casi è evidente all'interno del profilo la sovrapposizione tra questi depositi rimescolati ed il substrato Terziario che ha, evidentemente, caratteristiche del tutto differenti.
Erosione ed acidificazione superficiali sono a tratti particolarmente evidenti. Per essere suoli posti su versanti collinari possono essere considerati a discreta attitudine agraria. La cerealicoltura (grano ed orzo) non irrigua raggiunge risultati produttivi accettabili, così come altre colture quali tabacco, soia, colza e girasole. La frutticoltura ottiene risultati accettabili nelle aree a clima migliore mentre la coltura del nocciolo, meno esigente, ha una maggiore potenzialità. La viticoltura è in regresso anche se è ancora molto presente, qualitativamente le produzioni sono buone anche se non raggiungono quelle ottenibili sui suoli che si sono sviluppati direttamente sul substrato terziario. Per quanto riguarda l'arboricoltura da legno, impianti di ciliegio e noce trovano buone condizioni eco-pedologiche, così come rovere, roverella, cerro e orniello.
28-10-2019