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Typic Fluvaquent, calcarei, delle piane alluvionali
Typic Fluvaquent
Entisuoli di pianura idromorfi (regime aquico)
Entisuoli di pianura
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AF590027
Suoli tipici di aree alquanto depresse, che sono il segno di vecchi alvei ormai completamente abbandonati (paleomeandri). Sono superfici che si posizionano di alcuni metri più in basso rispetto alle deposizioni recenti dei vicini corsi d'acqua e che sono influenzate più o meno costantemente da una falda quasi affiorante, successivamente ad abbondanti eventi piovosi sono possibili allagamenti per effetto della risalita della falda. L'uso del suolo è lasciato alla vegetazione spontanea o ad un'agricoltura marginale che vede nel pioppo e nel mais gli utilizzi più diffusi.
Suoli profondi tra i 100 ed i 150 cm per la presenza di una falda prossima alla superficie; la profondità utile si riduce notevolmente per condizioni di idromorfia dovute anche a risalita capillare dell'acqua. Il drenaggio è lento e la disponibilità di ossigeno imperfetta; la permeabilità è variabile da moderatamente bassa ad alta a seconda delle tessiture. L'orizzonte superficiale (topsoil) è caratterizzato dalla presenza solitamente esigua di calcare, da tessiture variabili da franco-limose a franco-sabbiose, reazione neutra o subalcalina e colore da bruno olivastro a bruno giallastro. Gli orizzonti sottostanti (subsoil), formati dall'alternanza delle deposizioni fluviali; sono calcarei, hanno tessitura variabile dalla sabbioso-franca alla franco-limosa e reazione subalcalina o alcalina. Lo scheletro è sostanzialmente assente o presente in percentuali poco rilevanti. Il substrato è formato da sabbie e limi.
La coltura del pioppo, relativamente frequente su questi suoli, è diffusa soprattutto in funzione dell'impossibilità di condurre un'agricoltura alternativa, piuttosto che per le reali potenzialità del suolo.
I frequeni allagamenti dovuti alla risalita della falda causano spesso un apporto di nouvi materiali sulla superficie del suolo. Sono terre di difficile utilizzazione agraria per l'eccessiva saturazione idrica che limita la disponibilità di ossigeno e rallenta fortemente il drenaggio. Sono da evitare i cereali autunno-vernini; il mais, il prato permanente e il pioppo hanno discrete potenzialità. Arboricoltura da legno è possibile con specie che sopportano condizioni di spinta idromorfia: farnia, frassini, salici ed ontani.
28-10-2019